Se si guarda la città di Napoli dal giardino di San Martino o da Castel Sant’Elmo si noterà una spaccatura nel tessuto urbano: una strada che dritta e strettissima si insinua nel cuore della città spaccandola. Questa è Spaccanapoli. In epoca greco-romana i decumani erano 3, quello inferiore, il più vicino al mare, ha subito nei secoli pochissimi cambiamenti nella struttura restando perfettamente visibile ed è questa la strada che oggi chiamiamo Spaccanapoli.
Partendo dai Quartieri Spagnoli, si arriva a Forcella e passando per piazza Gesù Nuovo, piazzetta Nilo e via san Biagio dei Librai. Qui, fra resti artistici, archeologici ed architettonici che testimoniano la vita millenaria della città, si potrà viaggiare nel cuore (geografico e morale) dell’antica Neapolis incontrando splendide chiese accanto a ‘bassi’ abitati da famiglie popolari e numerose, artisti ed artigiani dalla maestria comparabile confinano con i venditori abusivi.
Una delle prime piazze che si incontrerà sarà piazza del Gesù. Questa si apre all’improvviso svelando la Chiesa del Gesù Nuovo, l’Obelisco ed il Monastero di Santa Chiara, monumenti raccontano bene come a Napoli convivano architetture medievali, Rinascimentali e Barocche.
Superando vari palazzi antichi e costruzioni più moderne, si arriva a Piazza San Domenico Maggiore: un’oasi di pace lontana dal caos tipico dei vicoli napoletani. Qui il monumentale obelisco voluto dai Domenicani è accostato a piaceri più prosaici che si potranno godere nel celeberrimo bar-pasticceria Scaturchio.
Superati inoltre la Cappella Sansevero, San Gregorio Armeno e la piazzetta Nilo si giunge ad un altarino di Diego Armando Maradona, costruito in onore del famoso calciatore dai suoi tifosi.